Fui all' opera di Parma ove molte cose trovai di una totale satisfazione. Ma la musica mi sorprese, e parvemi aperta la strada a rinnovare i miracoli di quell’arte che tanto vantavano i Greci. La Gabrielli gentile, dotta, armoniosa dolcemente lusinga gli ascoltanti. E vedendola sulla scena mi sono ricordato di quei versi di Ovidio: « Quales audire solemus Nayadas et Dryadasmediis incedere sylvis Si modo des illis cultus similesque paratus ».