| Title: | Buovo d'Antona | Author: | Carlo Goldoni | Year: | 1759 | Notes: | La trascrizione critica del testo del seguente libretto è di Dario Zanotti, di www.librettidopera.it Traetta.com ha collaborato con Librettidopera.it fornendo materiali d’archivio che sono stati utilizzati per la stesura definitiva. Il sito www.librettidopera.it fornisce ulteriori ed utilissime informazioni ed analisi sul testo di questo libretto. È autorizzato l’uso di questa trascrizione critica solo se si indica espressamente la fonte: Trascrizione: © Librettidopera.it (www.librettidopera.it) Adattazione: ©Traetta.com (www.traetta.com)
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| Libretto: | BUOVO D'ANTONA DRAMMA GIOCOSO PER MUSICA
PERSONAGGI
Parti buffe. DRUSIANA: principessa d'Erminia. MACCABRUNO: duca d'Antona.
Parti buffe. MENICHINA: molinara. BUOVO: d'Antona. CECCHINA: giardiniera. CAPOCCIO: molinaro. STRIGLIA: amico di Buovo.
La scena si rappresenta in Antona, e nelle campagne circonvicine.
------------------- ATTO PRIMO Scena prima. -------------------
Luogo campestre, con collina praticabile in prospetto. Da una parte un violino, e dall'altra un rastello che introduce in giardino. --- Menichina colla rocca filando, Cecchina facendo le calze.
MENICHINA Quest'aure amate, quest'onde chiare mi riescon grate, mi son sì care, che mi consolano nel seno il cor.
CECCHINA Fra l'ombre amiche sui primi albori, le verdi spiche, l'erbette e i fiori per me si rendono più belli ancor.
MENICHINA E CECCHINA Godrò contenta, la cara pace: non mi tormenta d'amor la face, si fa il mio giubilo più bello ognor.
MENICHINA Io non sapea, Cecchina, che a voi pur fosse nota la gentil canzonetta.
CECCHINA Il cantar, lo sapete, assai m'alletta.
MENICHINA Per dir la verità, colui che l'ha composta certo sa quel che dice. Questa si può chiamar vita felice.
CECCHINA Io so che alla città chi sospira di qua, chi sospira di là, chi pena per amor, chi per orgoglio, e ogni dì si rinnova un qualche imbroglio.
MENICHINA Anche fra noi talvolta amor si vede a seminar i guai, ma io finor non l'ho provato mai.
CECCHINA Ed io una volta sola.
MENICHINA Sì, lo so che di Striglia tu fosti innamorata.
CECCHINA Da due anni il crudel mi ha abbandonata. Chi è quel che di là viene?
MENICHINA Mio padre.
CECCHINA Oh, ser Capoccio? Viene col suo ronzino?
MENICHINA Grano da macinar porta al molino.
------------------- ATTO PRIMO Scena seconda. ------------------- Capoccio con un cavallo carico di grano, e dette.
CAPOCCIO Truì va là, truì va là. Maledetto, se mi metto, il baston ti accopperà. Truì va là, truì va là.
(volendo far camminare il cavallo, lo batte con il bastone, ed il cavallo tira de' calci contro Capoccio)
CAPOCCIO Oh bestia insolentissima! Più non vuoi camminar? Ti sei fermato forse perchè hai sentito delle donne l'odor? Si vede bene, cavallaccio briccone, che fu Buovo d'Antona il tuo padrone.
MENICHINA Cosa dite, mio padre? Questo è quel gran cavallo nominato Rondello?
CAPOCCIO Sì, certamente è quello. CECCHINA E come mai un animal sì raro diventato è il ronzin di un molinaro?
CAPOCCIO Dopo che fu scacciato Buovo dalla città, questa bestiaccia non l'ha potuta cavalcar nessuno. Il duca Maccabruno ordinò ch'egli fosse venduto o scorticato, e per pochi quattrini io l'ho comprato.
MENICHINA Ma se Buovo ritorna?
CAPOCCIO Eh, per adesso Buovo non tornerà. Dove diavolo sia, nessuno il sa. E poi, quando tornasse, e sì brutto, e sì magro, e contraffatto, che nol conoscerebbe a verun patto.
CECCHINA Dove mai sarà andato quel povero meschino?
MENICHINA Chi sa dove il destino Buovo d'Antona avrà forzato andare?
CAPOCCIO Zitto; più non lo state a nominare. Il duca Maccabruno, in pena della vita, ha comandato che non sia nominato, ed io non voglio che mi nasca per questo un qualche imbroglio.
CAPOCCIO Maccabruno, lo sapete, di Drusiana è innamorato, e per questo ha discacciato fuor d'Antona il suo rival. Passa qua, truì va là, il baston ti accopperà. E se Buovo in queste parti ritornasse. Truì va là. Il padron l'ammazzerà. Maledetto, truì va là.
(parte, facendo col bastone andare innanzi il cavallo)
------------------- ATTO PRIMO Scena terza. -------------------
Menichina e Cecchina.
MENICHINA Povero sfortunato, in verità, io mi sento per lui mossa a pietà.
CECCHINA Ed io per il mio Striglia, che è partito con lui, mi sento in pene.
MENICHINA Gente mi par.
CECCHINA Stiamo a veder chi viene.
------------------- ATTO PRIMO Scena quarta. -------------------
Si vede scendere dalla collina Buovo e Striglia in abito da pellegrini. Intanto che scendono, si suonano alcuni rusticali istrumenti, e scesi che sono, si accostano alle due Giovani dimandando loro la carità.
BUOVO pellegrino (a Menichina) Ragazza bella, la carità.
STRIGLIA pellegrino Gentil zitella, chiedo pietà.
BUOVO pellegrino Son pellegrino, son poverino.
BUOVO E STRIGLIA Il vostro cuore sperar mi fa.
MENICHINA Sono povera anch'io: cosa vi posso dar?
BUOVO pellegrino Via, buona gente.
STRIGLIA pellegrino Dateci qualche cosa.
CECCHINA Io non ho niente.
STRIGLIA pellegrino Fatel per carità.
BUOVO pellegrino Fatelo almeno per la memoria buona di quel gramo meschin Buovo d'Antona.
MENICHINA Zitto, che cosa dite?
CECCHINA Zitto, nol nominate. La memoria di Buovo è proibita da Maccabruno, in pena della vita.
MENICHINA Dite secretamente: di lui sapete niente?
BUOVO pellegrino Abbiam, buone zitelle, abbiam di lui novelle.
CECCHINA E del mio Striglia, ch'è partito con lui, sapete nulla?
STRIGLIA pellegrino Io so, bella fanciulla, che tutti due son vivi, che tutti due son sani, e tutti due si faranno da voi presto vedere.
CECCHINA Io contenta sarò.
MENICHINA Ne avrò piacere.
------------------- ATTO PRIMO Scena quinta. -------------------
Capoccio correndo dietro il cavallo che gli scappa, e detti.
CAPOCCIO Ferma, ferma. (tenendolo per la cavezza)
STRIGLIA Che è quello?
MENICHINA Un cavallo che scappa.
BUOVO (Ah, è il mio Rondello!)
CAPOCCIO Non lo posso tener. Che diavol c'è? Ferma, ti dico. Ah maledetto! oimè. (il cavallo coi calci butta a terra Capoccio)
MENICHINA (a Buovo) Aiutate mio padre.
BUOVO Oh poverino! Non posso fare a meno. Vien che ti baci, e che ti stringa al seno. (il cavallo si avvicina a Buovo, e da lui si lascia prendere riconoscendo il padrone)
STRIGLIA Caval becco cornuto, Buovo sarà per te riconosciuto.
BUOVO Rondello sfortunato! Tu sei pur dimagrato! Dov'è andato il tuo spirto e il primier foco? Voglio provare a cavalcarti un poco. (sale sopra il cavallo, e parte)
CAPOCCIO Oh razza maledetta! Il mio cavallo! Aspetta, questi è Buovo d'Antona; il suo Rondello lo riconosce meglio di nessuno. Io lo voglio accusare a Maccabruno. (parte)
------------------- ATTO PRIMO Scena sesta. -------------------
Menichina, Cecchina e Striglia.
MENICHINA Mi spiacerebbe assai; ma se potrò, dal pericolo suo lo salverò.
STRIGLIA Siamo precipitati.
CECCHINA E voi chi siete?
STRIGLIA Che? non mi conoscete? Un misero cavallo conosce il suo padron lontano ancora, e voi non conoscete un che vi adora?
CECCHINA Oimè, sareste mai?...
STRIGLIA Striglia son io.
CECCHINA Striglia, il mio caro ben, dolce amor mio! Menichina, pensiamo al modo di salvarlo.
MENICHINA Anch'io vorrei Buovo salvar dal suo periglio estremo.
STRIGLIA Come dobbiamo far?
MENICHINA Ci penseremo.
CECCHINA Mettiamoli in cantina.
MENICHINA Oh no, cara Cecchina, li potranno trovar. Direi piuttosto. Serriamoli nel forno.
CECCHINA Li scoprirà il fornaio.
MENICHINA Nascondiamoli sotto al letamaio.
STRIGLIA Ci volete affogar?
CECCHINA Facciam così. Ciascheduna di noi con l'arte e con l'ingegno prenda per un l'impegno. (a Striglia) Venite in quel giardino. Di salvarli colà mi comprometto; e vado innanzi per non dar sospetto.
CECCHINA Venite, o caro, che ho da parlarvi, oh quante cose vi ho da contar! Mia madre è morta, la poverina; si è maritata la Franceschina; Berto è tornato; Cecco è malato; stan tutti bene Titta e Rosina; e la gattina che mi hai lasciata, presto i gattini partorirà. (parte)
------------------- ATTO PRIMO Scena settima. -------------------
Striglia, e Menichina.
MENICHINA Dopo che voi partiste, sono più di due anni ormai passati. Dove mai siete stati?
STRIGLIA Abbiam girato il mondo in più di un lato: ora siam stati male, ora siam stati bene. Tutto quello che viene siam soliti pigliare. Nè ci abbiamo per questo a rattristare.
STRIGLIA Il mondo è una scala, non dico di più. Chi sale all'insù chi scende all'ingiù. Chi salta di qua, chi balza di là. Chi viene in grandezza, chi va in povertà. Per me, se la sorte contenta il mio core, un tenero amore godere mi fa. (parte)
------------------- ATTO PRIMO Scena ottava. -------------------
Menichina, poi Buovo.
MENICHINA L'ho sempre inteso dire, che più di tutto rasserena il cuore quel bambinel che si domanda Amore. Ma non ho ancor provato qual sia il felice stato d'un amor corrisposto, e ai giorni miei, se potessi, davver lo proverei. Buovo mi piacque un giorno, ma io non l'ho mai detto, perchè vi è differenza da un uom di nobiltà famosa e chiara a una povera figlia molinara.
BUOVO Povero il mio Rondello, benchè dalla miseria estenuato, come un fresco poledro ha galoppato.
MENICHINA Signor, venite qui, vi ho da parlare. BUOVO Che volete da me?
MENICHINA Vi vuo' salvare.
BUOVO Salvarmi? In un pericolo voi forse mi credete?
MENICHINA Il pericolo è grande; io so chi siete. Siete Buovo d'Antona.
BUOVO E chi l'ha detto?
MENICHINA Avea qualche sospetto, ora lo so di certo: Rondel vi ha discoperto. Il padre mio, ch'è il molinar cascato, a Maccabruno ad accusarvi è andato.
BUOVO Povero me!
MENICHINA Tacete. Se confidate in me, non perirete.
BUOVO Mi raccomando a voi.
MENICHINA Sarò pietosa; e poi?
BUOVO Cosa volete dir?
MENICHINA Se nel mio cuore si convertisse la pietà in amore?
BUOVO Tanto meglio per me.
MENICHINA Mi promettete grata corrispondenza?
BUOVO Sì, ma salva però la convenienza.
MENICHINA Che vuol dir?
BUOVO Lo sapete: nato son cavaliere.
MENICHINA È vero, è vero. Quel che vorrei non spero. (Pure gli voglio usar questa pietà. Sì, lo voglio salvare, e poi chi sa?) Signor, se mai credete, per esser molinara, ch'io non sappia il trattar, voi v'ingannate. Sì, se voi m'accordate del vostro cuore il dono, farò veder, farò veder chi sono.
MENICHINA Se ben son nata povera, in basso stato ed umile, m'ingegnerò il carattere di grande a sostentar! Un sorrisetto amabile, un'occhiatina languida, ed un parlar patetico procurerò di far! E perchè tutto voglio che mi riesca facile, il grano del mio spirito io volo a macinar! (parte)
------------------- ATTO PRIMO Scena nona. -------------------
Buovo solo.
BUOVO Oh, chi l'avesse detto! Dopo tanti pericoli, vengo al paese mio per riveder Drusiana, e nel momento che mi ritrovo delle mura appresso, scoperto io son dal mio cavallo istesso. Se lo sa Maccabruno, povero me! La bella molinara mi offre lo scampo, è ver, ma poi richiede all'amor suo mercede. E ben, chi sa? Se Drusiana è infedele, s'ella averà sposato colui che mi ha scacciato per forza dal mio tetto, chi sa ch'io non lo faccia per dispetto.
Per quella sospiro, e ingrata non m'ama; quell'altra mi brama, e fida sarà. Son belle egualmente, vezzose, galanti; avran degli amanti, già questo si sa. E bene, che importa? Sarò riverito, amato, servito; un quadro ch'è bello, felice chi l'ha. (parte)
------------------- ATTO PRIMO Scena decima. -------------------
Bosco. --- Capoccio solo.
CAPOCCIO Il duca Maccabruno per la solita caccia deve di qua passar. L'aspetterò, e di Buovo d'Antona io parlerò. (si odono di lontano i corni da caccia)
CAPOCCIO Eccoli, per mia fè: sento dai suonatori, che son poco lontani i cacciatori. Veggo, se non m'inganno. Mi pare, alla lontana. Certo con Maccabruno è ancor Drusiana. (si torna a sentire i corni da caccia)
CAPOCCIO Oimè, cosa ho veduto? Guarda l'orso, Capoccio: aiuto, aiuto. (parte)
Tornano a suonare i corni da caccia, e si vedono passare degli orsi, dietro ai quali vengono correndo dei Cacciatori, armati di lancie e d'archi e freccie, che passano.
------------------- ATTO PRIMO Scena undicesima. -------------------
Maccabruno e Drusiana.
DRUSIANA Eh, lasciatemi in pace: di camminar son stanca.
MACCABRUNO E perchè scendere dal cavallo sì tosto?
DRUSIANA Io non potea reggerlo più.
MACCABRUNO Dai cacciator le fere s'inseguiscono ancora, e noi perdiamo il diletto maggior; via, cara, andiamo.
DRUSIANA In qualche ombroso loco bramo sedere un poco.
MACCABRUNO Andrem, se ciò vi aggrada, poco lungi a seder, fin che si veda dai cacciatori a riportar la preda.
DRUSIANA Quanto più volentieri cambierei della caccia il piacer periglioso nel bel piacer di possedere un sposo!
MACCABRUNO Sta a voi, cara Drusiana, a voi sta il conseguirlo. Io pronto sono a compiacervi ognora.
DRUSIANA Lo bramo, è ver, ma non è tempo ancora.
MACCABRUNO Mi prometteste pure, che se dentro a tre anni Buovo d'Antona ritornar non s'ode, cara, sarete mia; il tempo è ormai finito, e non volete ancor prender marito?
DRUSIANA Se ho aspettato finora, voglio l'opra compir.
MACCABRUNO Ditemi almeno se il ritorno bramate del mio rival, o se al mio amor rivolta, bramereste da lui rimaner sciolta.
DRUSIANA Non so che dir, mi sento un interno contrasto, ch'io non conosco e a superar non basto.
DRUSIANA Agitata in cor mi sento dalla speme e dal tormento. Quel ch'io temo, quel ch'io spero, non arrivo a penetrar. So che il cielo il cuor mi vede, so che nota è la mia fede; e dei numi il giusto impero son costretta a venerar. (parte)
------------------- ATTO PRIMO Scena dodicesima. -------------------
Maccabruno, poi nuovamente Drusiana.
MACCABRUNO So che mi ama Drusiana, e so che il suo tormento è di Buovo d'Antona il giuramento: ma se di lui finora nuova non s'ebbe ancor, s'è ormai finito il termine accordato, posso sperare...
DRUSIANA Oimè! (correndo affannosa)
MACCABRUNO Che cosa è stato?
DRUSIANA M'inseguisce una belva.
MACCABRUNO I cacciatori vedonsi da lontano.
DRUSIANA Eccola. Oimè!
MACCABRUNO Voi paventate invano.
Viene l'orso, e si sentono in distanza i corni da caccia, Maccabruno ferisce l'orso. Drusiana sviene sopra d'un sasso: intanto vengono i Cacciatori, quali finiscono d'uccider la belva.
MACCABRUNO Sollevatevi, o cara, la belva è al suol ferita.
DRUSIANA Misera me! chi mi ritorna in vita?
MACCABRUNO Sostenetela, amici: guidatela pian piano sopra il margo a seder del vicin rio.
DRUSIANA Non venite voi pur?
MACCABRUNO Sì, vengo anch'io.
I Cacciatori conducono via Drusiana, sostenendola.
MACCABRUNO Pietoso Amor, difendi la vita del mio bene: un cor che vive in pene, ritorna a consolar. Ma se il destin crudele s'oppone a' desir miei, io voglio, Amor, con lei miei giorni terminar. (parte)
------------------- ATTO PRIMO Scena tredicesima. -------------------
Camera in casa di Cecchina, con armadio, tavolini ed una finestra laterale. --- Cecchina e Striglia.
CECCHINA Eh, lasciate una volta Buovo di seguitar; badate a me.
STRIGLIA Pericolo non c'è ch'io l'abbandoni; sono stato con lui per fino ad ora; vuò seguitarlo ancora, gli vuò servir di aiuto perchè possa riaver quel che ha perduto.
CECCHINA E la vostra Cecchina, povera ragazzina, la volete lasciar?
STRIGLIA No, vita mia, vi accerto e vi prometto che d'esser vostro la giornata aspetto.
CECCHINA Ed io vorrei che il giorno fosse adesso venuto.
STRIGLIA Molto non tarderà.
------------------- ATTO PRIMO Scena quattordicesima. -------------------
Menichina, Buovo, e detti, e poi Capoccio.
MENICHINA Cecchina, aiuto.
CECCHINA Cos'è stato?
MENICHINA Mio padre se n'è accorto che avevo nascosto il pellegrino fra il granaio e il molino. Siamo stati avvertiti, e intanto ch'ei venia, siamo fuggiti.
BUOVO Caro amico, vi prego, solo non mi lasciate.
STRIGLIA Sarò sempre con voi, non dubitate.
CECCHINA (a Buovo) Eh, questo qui, signore, ha da restar con me.
MENICHINA Cecchina almeno ha l'amante con essa in compagnia; ed io deggio star sola in vita mia?
CECCHINA Povera Menichina, certo mi fai pietà. Ma voi, signore, se siete un uom d'onore, a lei che vi ha salvato non avete ragion d'essere ingrato.
BUOVO (a Cecchina, parlando di Menichina) E ingrato non sarò: se infida troverò Drusiana bella ai giuramenti miei, la mia fede, il mio cor, sarà per lei.
MENICHINA (a Buovo) Sarà ver quel che dite?
BUOVO Ah sì, non dubitate.
MENICHINA Non basta.
BUOVO Che ho da far?
MENICHINA Vuò che giuriate.
BUOVO Giuro per quel bel viso, giuro pel fido amor, se ho in libertade il cuor, mia voi sarete un dì.
MENICHINA Giuro, prometto anch'io, giuro alla dèa del mar, sempre volervi amar fino all'estremo dì.
BUOVO (a Striglia) Voi non giurate?
STRIGLIA Che ho da giurar?
CECCHINA Sì, se mi amate, vuò che giuriate.
STRIGLIA La mia diletta vuò contentar. Giuro per quei begli occhi, giuro al fanciul Cupido, sempre costante e fido voglio serbarvi il cor.
CECCHINA Giuro su quella mano, giuro sull'amor mio, voglio serbare anch'io vivo l'interno ardor.
MENICHINA, CECCHINA, BUOVO E STRIGLIA Sian testimoni Venere e Amore, sia il nostro cuore fedele ognor.
CECCHINA Ah, chi viene?
MENICHINA È il padre mio.
STRIGLIA Che sarà?
BUOVO Che far degg'io?
CECCHINA (a Striglia) In quell'armadio presto celatevi.
MENICHINA (a Buovo) Sotto la tavola, via, rimpiattatevi.
BUOVO E STRIGLIA Ma se ci trova? Cosa sarà?
MENICHINA E CECCHINA Ma fate presto, per carità.
(si nascondono, e le due pigliano il lavoro)
MENICHINA E CECCHINA Una figlia da marito deve sempre lavorar, per trovare un buon partito che la giunga a consolar.
CAPOCCIO (con lo schioppo in spalla) Belle figlie da marito, io vi vengo ad avvertir che me l'ho legata al dito, che farovvi un dì pentir.
MENICHINA Con chi l'avete? (alzandosi)
CAPOCCIO (a Menichina) Dov'è l'amico?
CECCHINA (a Capoccio) Voi pazzo siete.
CAPOCCIO (a Cecchina) So quel che dico.
MENICHINA E CECCHINA Ve ne potete di qua partir.
CAPOCCIO Belle fraschette, s'ha da finir. (So che vi sono questi bricconi. Con una scala, per i balconi, se sia possibile li vuò scoprir.) (parte)
STRIGLIA (aprendo un poco l'armadio) Se n'è andato?
CECCHINA Andato egli è.
BUOVO È partito?
MENICHINA Così è.
BUOVO E STRIGLIA Possiam venire?
CECCHINA No, non mi pare. (Buovo e Striglia tornano a celarsi)
CECCHINA Voglio serrare col catenaccio. (va a chiuder la porta)
MENICHINA Codesto impaccio si finirà.
MENICHINA E CECCHINA Staremo insieme con libertà.
(escono da' loro nascondigli)
CECCHINA Caro il mio bene,
STRIGLIA vita mia bella,
CECCHINA E STRIGLIA la nostra stella si cangerà.
(Capoccio comparisce ad una finestra che corrisponde in cucina, e si fa sentire)
CAPOCCIO Bravi, signori, per verità.
MENICHINA E CECCHINA Presto, celatevi. Via, rimpiattatevi.
CAPOCCIO Ah, vi ho veduto.
(li due, non vedendo da dove viene la voce, si vogliono nascondere ne' soliti luoghi)
CAPOCCIO Vano è il celarvi, voglio ammazzarvi.
MENICHINA, CECCHINA, BUOVO E STRIGLIA No, per pietà. Ah, che mi sento tanto spavento!
MENICHINA, CECCHINA, BUOVO, STRIGLIA E CAPOCCIO Fuggasi presto fuori di qua. (partono)
------------------- ATTO SECONDO Scena prima. -------------------
Bosco. --- Cecchina e Striglia.
STRIGLIA Tant'è, per riparare il periglio di Buovo, altro rimedio non so veder che fingere con tutti, e con Capoccio istesso, che morto ei sia dalla paura oppresso.
CECCHINA Come? sperate voi che Capoccio lo creda?
STRIGLIA Ho fatto in modo ch'egli lo crederà: si è ritrovata una povera donna cui morto era il marito. Si è cambiato il vestito: il morto si vestì da pellegrino; Buovo si travestì da contadino.
CECCHINA Menichina lo sa?
STRIGLIA No, non sa nulla.
CECCHINA La povera fanciulla Morirà disperata.
STRIGLIA O da voi, o da me sarà avvisata.
CECCHINA Buovo dove si trova?
STRIGLIA Egli mi aspetta poco lontan di qua, e vogliamo passare alla città.
CECCHINA Come? volete andare colà a precipitare?
STRIGLIA Eh, non temete: tutto ancor non sapete. » stato detto che Drusiana, dagli orsi spaventata, gravemente è ammalata; e noi sappiamo che i medici d'Antona sono medici fatti alla carlona. Noi troveremo il modo di andar trasfigurati, quai medici chiamati. Buovo saprà se Drusiana è fida; e se il cielo seconda il bel disegno, noi riuscirem nel meditato impegno.
CECCHINA Voglio venire anch'io.
STRIGLIA Dove?
CECCHINA In città.
STRIGLIA Ah no, per carità.
CECCHINA Qual dubbio avete?
STRIGLIA Se venite colà, ci scoprirete.
CECCHINA Perchè?
STRIGLIA Perchè la donna non può tacer.
CECCHINA No no, non dubitate.
STRIGLIA Impossibil sarà che non parliate. Ho della donna tutto il concetto, ma per difetto non sa tacer. Parlano gli occhi, se il labbro tace. Resa è loquace senza voler. Trova l'amica: "Ehi, nol sapete?" Trova quell'altra: "Che cosa dite?" Se non parlate, certo crepate; contro natura manca il poter. (parte)
---------------------- ATTO SECONDO Scena seconda. ----------------------
Cecchina e poi Capoccio.
CECCHINA Vuò avvisar Menichina: voglio che unitamente andiamo alla città. Poverini, chi sa che non vadino male i fatti suoi; che non abbian bisogno anche di noi?
CAPOCCIO Ora avrete finito, ragazze impertinenti, di nasconder colui.
CECCHINA Di chi parlate?
CAPOCCIO Buovo d'Antona a ricercare andate.
CECCHINA Cos'è stato di lui?
CAPOCCIO La bella nuova, signora mia, vi porto: Buovo d'Antona, il disgraziato, è morto.
CECCHINA Lo sapete di certo?
CAPOCCIO Oh bella! io stesso l'ho veduto sbasito, e a Maccabruno vuò la nova recar s'ei non la sa; certo che un buon regalo ei mi darà.
CECCHINA Affè, meritereste ch'egli per regalarvi facesse bastonarvi, e che Drusiana, se sa che il poverino morto è per causa vostra di paura, vi facesse accoppare a dirittura.
CAPOCCIO Morto è per mia cagion?
CECCHINA Sì certamente. Coi gridi e collo schioppo l'avete spaventato, e da voi si può dir che fu ammazzato.
CECCHINA Voglio dirlo a chi nol sa, che Capoccio è l'uccisor. E il processo si farà con giustizia e con rigor. Verranno i sbirri, vi legheranno, vi condurranno nel criminal. Presto, confessa: niente non so. Tira la corda: confesserò. Chi l'ha ammazzato? non lo so dire. Tira la corda: ahi, parlerò. Io sono stato, io l'ho ammazzato. Ah brutta ciera, va alla galera. Acqua, biscotto, ferri e baston. (parte)
---------------------- ATTO SECONDO Scena terza. ----------------------
Capoccio solo.
CAPOCCIO Ah Capoccio, Capoccio, bada ben quel che fai. Ma finalmente io ne sono innocente, e a Maccabruno se do tal novità, ne avrà piacere, e mi regalerà. E se poi la signora, per rabbia e per dispetto, mi volesse davver porre in sospetto? Eh, comanda chi può; se Maccabruno mi assiste e mi difende. Adagio un poco: egli mi può difendere, egli nel criminal può darmi aiuto, ma se viene il baston, chi ha avuto ha avuto. Vorrei, e non vorrei; non so quel che mi faccia, non so s'io parli, e non so ben s'io taccia.
Da una parte il cuor mi dice: "Non aver nessun spavento"; ma dall'altra a dir mi sento: "Pensa ben quel ch'hai da far". È Capoccio il poverello fra l'incudine e il martello. Di qua batte il buon consiglio, là risponde il mio periglio; e fra il voglio e fra il non voglio, che risolvere non so. (parte)
---------------------- ATTO SECONDO Scena quarta. ----------------------
Sala nel Palazzo di Maccabruno. ---
Drusiana a sedere, in atto di mestizia, e Maccabruno.
MACCABRUNO Possibile, Drusiana, che il timore a tal segno vi sconcerti, vi opprima, e che non vagliano i soccorsi finor che vi han prestato, per tornarvi gli spirti al primier stato?
DRUSIANA Quando un'alma è agitata dal dubbioso destin, quando si trova fra la speranza ed il timore oppressa, sensibile si rende a qualunque accidente, e ritorna il vigor difficilmente.
MACCABRUNO Spedito ho in più d'un loco medici a ricercar, perchè coll'arte vi soccorrino a gara.
DRUSIANA È ver che puote medica mano ristorar gli afflitti, ma l'oppression del cuore duopo averia di un farmaco migliore.
MACCABRUNO Se in me lo ravvisate, disponetene pur.
DRUSIANA Sappiasi in prima il destino di Buovo, e vi prometto che a risolvere allor più non aspetto.
MACCABRUNO Dunque cessate, o cara, di tormentar voi stessa, ed accettate la mia fede, il mio cor, la destra mia: remora al corso il mio rival non sia.
MACCABRUNO Bell'esempio di costanza merta lode e m'innamora; ma se cambia il fato ancora, può cambiarsi il vostro cor. Vi hanno assolto dall'impegno della sorte le vicende, ed onesta in voi si rende la cagion d'un nuovo amor. (parte)
---------------------- ATTO SECONDO Scena quinta. ----------------------
Drusiana sola.
DRUSIANA Se esamino me stessa, da me più di nessuno l'amato è Maccabruno. Ma non ardisco ancora, fin che Buovo non sia disciolto o spento, rompere pria del tempo il giuramento. Intanto io non so bene se per fisico male, o per il mal di amore, sentomi oppresso amaramente il cuore.
---------------------- ATTO SECONDO Scena sesta. ----------------------
Menichina, Cecchina e detta.
CECCHINA Signora, siam venute a veder come sta.
DRUSIANA Così e così!
MENICHINA Siamo venute qui per dirle ch'è arrivato un medico eccellente, che s'impegna guarirla immantinente.
CECCHINA Ed ha seco un compagno di eguale abilità, che sopra il di lei mal consiglierà.
DRUSIANA Chi son? Come si chiamano?
MENICHINA Il medico primario è chiamato il dottore Elettuario.
CECCHINA E l'altro che con lui s'è accompagnato, il dottore Cauterio è nominato.
DRUSIANA Maccabruno lo sa?
MENICHINA Sì, mia signora, li ha qui veduti or ora. Se voi siete contenta, li faremo venir.
DRUSIANA Vengano pure.
MENICHINA Vederete due medici sapienti, sapientissimi.
CECCHINA (verso la scena) Vengano pur, signori eccellentissimi.
---------------------- ATTO SECONDO Scena settima. ----------------------
Buovo e Striglia travestiti, e dette.
BUOVO Compagno, venite, e al regno di Dite sian chiuse le porte. Trionfi di morte la vostra virtù.
STRIGLIA Il vecchio Caronte increspa la fronte, perdendo le prede; e Cloto si vede dolente ancor più.
BUOVO E STRIGLIA E voi, donne belle, congiunte, o zitelle, se mal vi sentite, sarete guarite. Venite pur su.
DRUSIANA Ma che maniera è questa, di venire scherzando? MENICHINA Oh che volete? Che faccian come tanti, che gravi gravi, pettoruti e strani, fanno ammalar per la tristizia i sani?
CECCHINA Sempre ho sentito dire, cara signora mia, che dèe star l'ammalato in allegria.
DRUSIANA Date lor da sedere.
MENICHINA (a Buovo) Favorisca.
CECCHINA (a Striglia) Si accomodi.
MENICHINA Ecco qui l'ammalata.
CECCHINA Dalla loro virtù sia risanata.
BUOVO (a Drusiana) In primis et ante omnia, dite: quanti anni avete?
DRUSIANA Gli anni miei cosa han che far col male?
BUOVO Anzi moltissimo. In ogni età prevale più l'un che l'altro male. Prevale nell'infanzia la massa verminosa, prevale in gioventù qualche altra cosa.
MENICHINA E CECCHINA (con cerimonie) Bravo, bravo, bravissimo.
BUOVO Che dite voi, collega eruditissimo? (alzandosi)
STRIGLIA (fa lo stesso) Dico ch'è necessario prima gli anni saper. Ma dalle donne, parlando dell'età, non sperate saper la verità.
DRUSIANA Signor, questo si chiama un favellare audace.
STRIGLIA Io non so per costume esser mendace. BUOVO Un'età effervescente si scalda facilmente. Converrà moderare gli acidi dell'umore atrabiliare.
MENICHINA E CECCHINA Bravo, bravo, bravissimo.
BUOVO Rispondete, collega eloquentissimo. (come sopra)
STRIGLIA (come sopra) Dico, con permissione, che il male è nel polmone.
BUOVO (come sopra) Perdonate, signore, il suo male è nel core.
STRIGLIA Nego.
BUOVO Probo.
STRIGLIA Vedrem, se così è.
BUOVO Favoritemi il polso. (tasta il polso a Drusiana)
STRIGLIA Il polso a me. (prende a sentire l'altro polso)
BUOVO Dal polso intermittente sento ch'ella è agitata.
STRIGLIA (seguitando a sentire il polso) Questa donna, signore, è innamorata.
BUOVO E dai colpi ineguali si conosce che il cuore cambiato ha il primo in un novello amore.
STRIGLIA È ver, ma la passione ha infiammato il polmone, e se non supera la ragion che contrasta, la virtù nostra ad operar non basta.
DRUSIANA (Ah, la loro virtù chiara discerno: han conosciuto il mal fin nell'interno.)
BUOVO Se risanar bramate, presto il ver confessate.
DRUSIANA Son nelle vostre mani: tutto vi svelerò.
MENICHINA (Quel che bramo sapere, anch'io saprò.)
STRIGLIA Siete amante?
DRUSIANA Lo sono.
STRIGLIA Avete in petto qualche novello affetto?
DRUSIANA È ver, non lo nascondo.
BUOVO Qual vorreste dei due?
DRUSIANA Bramo il secondo.
BUOVO (Ho capito.)
STRIGLIA Del primo siete forse annoiata?
DRUSIANA Son giovane onorata: fino al giorno prefisso ancor l'attendo.
BUOVO E s'ei non torna più?
DRUSIANA Quell'altro io prendo.
STRIGLIA Lo farete voi presto?
DRUSIANA Anzi prestissimo.
STRIGLIA (a Buovo) Che dite voi, collega sapientissimo?
BUOVO Collega, ho inteso tutto. L'agnostico formando di tale infermità, tutto il male provien da infedeltà. E se formare io deggio il prognostico vero, dirò coll'aforismo d'Ippocrate lodato: "Tardi la medicina ha ricercato". E temo che il rossore, moltiplicando il male, faccia una antiparistasi mortale.
BUOVO Quando il mal provien d'amore, coll'amor si può sanar; ma l'infido ingrato core sanità non può sperar. Ad un cor perfido vi vuol un recipe con dell'arsenico, con dell'aconito, colle cantaridi che fan crepar. E se non basta, se questo è poco, il ferro e il fuoco si può adoprar. D'una ricetta sì bella e vaga non voglio paga, e non pretendo di farvi insulto; anche il consulto vi vuò donar. Signor collega, possiamo andar. (parte con Striglia)
---------------------- ATTO SECONDO Scena ottava. ----------------------
Drusiana, Menichina e Cecchina.
DRUSIANA Oimè! che cosa ha detto? Oimè, che mi ha lasciata atterrita, confusa e disperata.
MENICHINA (Non vorrei che il timore la rendesse costante al primo amore.)
CECCHINA Cosa vuol dir, signora? Siete molto confusa.
DRUSIANA E non vi pare ch'io lo sia con ragion? Sì, certamente; quello che ha parlato, sarà da Buovo a minacciar mandato.
MENICHINA Oh, cosa dite mai?
CECCHINA Sono due medici capitati da noi per accidente.
DRUSIANA No, che medici sian non credo niente. Mi hanno rimproverata di barbara, d'ingrata. Il cor mi dice ch'io più non sono del mio cor padrona, e che devo sposar Buovo d'Antona.
MENICHINA (Ah l'ho detta, l'ho detta. Invenzion maledetta!)
CECCHINA Eh, non badate! Queste son ragazzate.
DRUSIANA No, Cecchina. "Buovo", mi dice il cor, "da te sen viene; Se non l'aspetti, non avrai più bene".
MENICHINA E volete aspettarlo eternamente?
DRUSIANA Sì, sì, l'aspetterò fin che avrò vita.
MENICHINA (Povera me, la mia speranza è ita.)
---------------------- ATTO SECONDO Scena nona. ----------------------
Maccabruno, Capoccio e dette.
MACCABRUNO Drusiana, vengo a dirvi una tal novità, che non so se spiacer vi recherà.
DRUSIANA Che sì che l'indovino? Buovo è alfin ritornato.
MACCABRUNO È vero in parte: del ritorno di lui la nuova io porto, ma vi aggiungo di più che Buovo è morto.
DRUSIANA Come? Quando? Parlate. Oimè, non m'ingannate. Dite la verità.
MACCABRUNO Eccovi il testimon che lo dirà. (accennando Capoccio)
CAPOCCIO Sì, signora, è verissimo. Morto è Buovo d'Antona. Se fede a me non date, fuori del Borgo andate, lo vedrete disteso il poverino, mentre è poco lontan dal mio molino.
CECCHINA (L'invenzione ha giovato in verità.) MENICHINA (Se lo crede, vedrem cosa farà.)
MACCABRUNO Ah, se la di lui morte recavi tanto affanno, mi prometteste amor sol per inganno.
DRUSIANA No, capace non sono d'ingannar, di mentir. Vi amai, vi adoro, cerco da voi ristoro. Vostra sarò, ma permettete almeno che di un giusto timor disgombri il seno.
MACCABRUNO Sì, sì, rasserenate il confuso pensier. Gioia novella discacci ogni tormento; con sì bella speranza io son contento. (parte)
---------------------- ATTO SECONDO Scena decima. ----------------------
Drusiana, Menichina, Cecchina e Capoccio.
MENICHINA State allegra, signora, prendete altro conforto. Non ci pensate più: chi è morto, è morto. Se voi foste partita, credetemi che anch'esso fatto averia lo stesso. Non è poco amar l'amante finch'è vivo e sano: quando egli è morto, ci si pensa invano. Ho veduto tante e tante sospirar per un marito, ed appena egli è sbasito ritrovare il successor. Per due giorni lacrimose fan le meste e le ritrose; ma passato il terzo dì, le ho sentite a dir così: "Viva chi vive, chi è morto, è morto; dolce conforto brama il mio cor. Non vuò star sola, nuò maritarmi: vuò consolarmi col caro amor." (parte)
---------------------- ATTO SECONDO Scena undicesima. ----------------------
Drusiana, Cecchina, Capoccio.
CECCHINA Certo, signora, confessar conviene che codesta ragazza ha detto bene.
DRUSIANA (a Capoccio) Galantuom.
CAPOCCIO Mia signora.
DRUSIANA Il povero infelice dunque morì?
CAPOCCIO Senz'altro. Statene pur sicura.
DRUSIANA Sia onorevole almen la sepoltura.
CAPOCCIO Se vi posso servire, pratico io sono in questo, e lo farò: tutto quel che volete adempirò.
DRUSIANA Quando mai Maccabruno trascurasse per odio di far quel che conviene, questa borsa tenete: al bisogno con ciò voi supplirete. (gli dà una borsa)
CAPOCCIO Sì, sì, non dubitate: farò il debito mio. (Vuò della borsa la mia parte anch'io.) (parte con Cecchina)
---------------------- ATTO SECONDO Scena dodicesima. ----------------------
Drusiana sola.
DRUSIANA Povero sfortunato, quantunque a' miei disegni tu mi apristi la strada, ancor io sento del tuo crudo destin qualche tormento.
DRUSIANA Dipende il mio riposo dal mio novello affetto; confuso ho il cor nel petto fra speme e fra timor. So che infedel son io, ma pietà sento almeno, sebben non posso in seno fiamma sentir d'amor. (parte)
---------------------- ATTO SECONDO Scena tredicesima. ----------------------
Bosco corto con sedili d'erbe. --- Buovo, poi Menichina e poi Striglia.
BUOVO Come un cane arrabbiato vado fremendo in questa parte e quella senza trovar riposo. Ah donna ingrata, ah femmina spietata! Dopo tante promesse e giuramenti, Tradirmi e abbandonarmi, donarti in preda al mio rivale indegno? Ah, non resisto più, fremo di sdegno.
MENICHINA Bovino mio diletto!
BUOVO Amore maledetto, tu me l'hai ben ficcata!
MENICHINA E tu sospiri ancor per quell'ingrata?
BUOVO Per pietà, Menichina, non tormentarmi più.
MENICHINA Per pietà, Buovo, non mi far più penar. A chi t'adora dona tu pure amor. Caro Bovino, dammi una dolce occhiata: mira la grazia e il brio, mira gli occhi brillanti sebben molli di pianto. Ma tu non m'odi, ed io mi struggo intanto.
BUOVO Mi struggo anch'io di rabbia e di veleno. Son peggior d'una vipera, peggior d'un basilisco. Io spiro fuoco dalla bocca, dagli occhi, ed un ardente Mongibello ho nel sen. Drusiana ingrata!
MENICHINA Un ingrato tu sei anche peggior di lei. Spasimo, moro, piango, ti priego, e tu più duro assai d'un sasso, d'una incudine, mi sprezzi, e mi lasci languir?
BUOVO Oh che tormento! Sentimi, Menichina. Adesso io sono agitato di molto: ritorna un'altra volta, e allor t'ascolto.
MENICHINA Crudelaccio, m'inganni. BUOVO Non t'inganno, lo giuro.
MENICHINA Vado, ma dammi prima un'occhiatina.
BUOVO Eccola. Vanne. MENICHINA Un'altra.
BUOVO Oh, tu sei pure ingorda! Oh che pazienza! Ti ho già guardato: addio.
MENICHINA (Fingerò di partir.) Vado.
BUOVO Ma presto. MENICHINA Ti lascio. Oimè! che gran tormento è questo. (parte)
BUOVO Se fossi in libertà. Ma troppo è fitto il dardo al cor. Drusiana ingrata, io peno, io per te moro, oimè! Par che non possa più sostenermi in piè. Manco, vacillo. Dove son? che risolvo? Ah, voi per poco, solitudini amene, voi, taciturni orrori, qualche triegua donate a' miei furori. (si getta a sedere) Il soave mormorio di quel rio, lo spirar de' venticelli, il cantar de' vaghi augelli, par che inviti l'alma oppressa dolcemente a riposar.
MENICHINA Dormi, o caro, al mormorio di quel rio; e il soffiar de' venticelli, e il cantar de' vaghi augelli, deh ti faccia, o mio tesoro, dolcemente riposar.
MENICHINA Ma gente vien. È Striglia.
STRIGLIA Ehi, Menichina, in tali circostanze perchè Buovo sen dorme?
MENICHINA Oh, tu non sai come è fuori di sè!
STRIGLIA Basta, conviene tosto svegliarlo. Buovo.
BUOVO Cosa c'è, cosa c'è?
STRIGLIA Del bello e buono: di dormir non è tempo. All'armi, all'armi. Parlai con più di dieci capi di queste ville, e tutti sono pronti ad ogni occasione a far per voi una sollevazione.
MENICHINA Anch'io mi comprometto sollevar della gente. Ho anch'io più d'un parente, ho delle amiche e degli amici anch'io che faranno in tal caso a modo mio.
STRIGLIA Ma convien pria distruggere della supposta morte la favola che abbiamo per ripiego inventato.
MENICHINA Convien farvi veder risuscitato.
BUOVO Facile ciò sarà; ch'io vivo sono, lo vedran colla prova. Scena quattordicesima. Cecchina e detti.
CECCHINA Siete qui?
STRIGLIA Cosa avete?
CECCHINA (a Buovo) Un'altra nuova. Drusiana ha incaricato Capoccio, e gli ha donato varie monete, acciò si prenda cura di trovare per voi la sepoltura.
BUOVO Grazie alla sua bontà.
MENICHINA Parmi sentire. Sì, io veggo venire mio padre. Eccolo qui.
STRIGLIA Presto, venite: andiamoci a celare, poi penserem quel che si avrà da fare.
CECCHINA Se egli morto lo crede, facciam che si spaventi.
MENICHINA Facciam che si contenti ch'io con Buovo sposar mi possa or ora.
BUOVO Ciò si può dar, ma non l'ho detto ancora. (parte) MENICHINA (Se non lo dici tu, lo dico io: mi ha promesso, lo voglio, e sarà mio.) (parte)
CECCHINA E tu, caro mio Striglia, quando mi sposerai?
STRIGLIA Quando vuoi tu. (parte)
CECCHINA Presto, per carità, non tardar più. (parte)
---------------------- ATTO SECONDO Scena quindicesima. ----------------------
Capoccio con altri Contadini ed un badile, e li quattro suddetti.
CAPOCCIO Presto, figliuoli, andate; quivi Buovo portate: senz'altri complimenti noi lo seppelliremo, e il danaro fra noi ci spartiremo. (partono i contadini) Che fatica è questa mai! ma bisogna faticar. questa fossa ho da cavar.
MENICHINA Buovo è morto, il poverino. Più non vedo il pellegrino; io mi sento a tormentar.
CAPOCCIO Crepa pur, se vuoi crepar. (cavando la terra)
STRIGLIA Vo cercando il caro Buovo; non lo vedo, non lo trovo, senza lui non posso star.
CAPOCCIO Cerca pur, se vuoi cercar.
CECCHINA Buovo caro, o gente mia, chi sa dirmi dove sia? Dove mai si può trovar?
CAPOCCIO Lo vedrete a sotterrar.
MENICHINA, CECCHINA E STRIGLIA Che precipizio! che rio destino! Buovo, il meschino, non vive più.
CAPOCCIO Non mi seccate con questi pianti. (dà a tutti un badile) Via tutti quanti, che questa fossa si ha da fondar.
MENICHINA, CECCHINA E STRIGLIA Che precipizio! che rio destino! Buovo, il meschino, non vive più.
CAPOCCIO Son faticato, sono sudato, ho di bisogno di riposar. Ma sento gente, già il morto viene, dunque conviene presto cavar.
MENICHINA E CECCHINA Una cosa mi consola: se son pazza, non son sola. Qualcun altro ancor ve n'è. Oh questa è bella, oh questa è buona! Buovo d'Antona morto non è.
STRIGLIA Son allegro, e son contento: è passato lo spavento, e paura più non c'è. Oh questa è bella, oh questa è buona! Buovo d'Antona morto non è.
BUOVO Ecco il morto che va via; e chi vuol che morto sia, l'averà da far con me. Oh quest'è bella, oh quest'è buona! Buovo d'Antona morto non è.
MENICHINA, CECCHINA, BUOVO E STRIGLIA Buovo è qui risuscitato; e la fossa chi ha cavato, adoprarla può per sè. Oh quest'è bella, oh quest'è buona! Buovo d'Antona morto non è. (suonando e cantando circondano Capoccio, che si spaventa)
CAPOCCIO Piano piano, miei signori, non facciam tanti rumori che la colpa mia non è. Oh quest'è bella, oh quest'è buona! Buovo d'Antona morto non è. (ballando)
MENICHINA Se non è morto, venga con me. (suonando)
CECCHINA Se ancora è vivo, meglio per sè. (suonando)
STRIGLIA Morto s'ha finto, so io perchè. (suonando)
BUOVO Messer Capoccio morto mi fe'. (suonando)
CAPOCCIO Altri l'ha detto prima di me. (ballando)
TUTTI Oh quest'è bella, oh quest'è buona! Buovo d'Antona morto non è. (partono)
---------------------- ATTO TERZO Scena prima. ----------------------
Campagna vasta. --- Buovo, Menichina, Cecchina, Capoccio, Striglia, e vari Villani armati.
TUTTI Viva, viva Buovo d'Antona, ch'è degnissimo d'impero; egli merita corona, egli è nato a comandar.
BUOVO Grazie, grazie, compagni, grazie del vostro amore; sì, col vostro valore non ho timore alcuno di non farla vedere a Maccabruno.
STRIGLIA Andiamo immantinente prima ch'ei sappia niente; andiamo all'improvviso, e sia colui, se non si arrende, ucciso.
CAPOCCIO Corpo di Satanasso! Andiamo, anch'io ci sono. Vi domando perdono se ho fatto quel che ho fatto. In verità, Capoccio ve lo giura, l'ho fatto perchè avea qualche paura.
BUOVO Sì sì, vi compatisco, e il vostro amor gradisco.
CECCHINA Ehi, signor Buovo, se tornate signore, Striglia vi raccomando, il poveretto. BUOVO Segretario sarà di gabinetto.
MENICHINA (a Buovo) Se d'Antona padron voi tornerete, dite la verità, mi sposerete?
BUOVO Non so che dir: sperate. Un'altra volta ancora voglio veder Drusiana, e se persiste nell'infedele suo costume usato. Basta. sperate pur, vi sarò grato.
STRIGLIA Il tempo non perdiamo; ci secondi la sorte. Andiamo.
BUOVO Andiamo.
TUTTI Viva, viva Buovo d'Antona, ch'è degnissimo d'impero; egli merita corona, egli è nato a comandar. (partono Buovo e Striglia, Capoccio e tutti i villani)
---------------------- ATTO TERZO Scena seconda. ----------------------
Menichina e Cecchina.
MENICHINA E noi cosa facciamo? Perchè non seguitiamo il militar drappello?
CECCHINA Siamo donne, sorella, andiam bel bello.
MENICHINA Possiamo alla lontana osservar quel che fanno.
CECCHINA Son sicura di già che vinceranno: e quando la fortuna non si varia, io sarò la signora segretaria.
MENICHINA Per la ragione istessa, io diverrò duchessa.
CECCHINA In verità, temo vi sia qualche difficoltà.
MENICHINA Credi tu che Drusiana voglia a Buovo tornar?
CECCHINA Non dico questo; ma Buovo, in altro stato, vedrai, sorella cara, che sposar non vorrà la molinara.
MENICHINA Oh, in quanto a questo poi, non sarà il primo caso. Ho letto anch'io le istorie un dì dei cavalieri erranti, so che han fatto lo stesso tanti e tanti. Ho imparato sui libri l'arte d'innamorar. Saprò ben io usare il poter mio; farò vedere se di farlo cadere anch'io son buona, e mio sposo sarà Buovo d'Antona. (parte)
---------------------- ATTO TERZO Scena terza. ----------------------
Cecchina sola.
CECCHINA Può darsi, ma nol credo. So che questi signori trattan sol per diletto i loro amori. E mi dicea mia madre: ´Figlia, se un gran signor ti vuol amare, guarda ben quel che fai, non ti fidare.ª (parte)
---------------------- ATTO TERZO Scena quarta. ----------------------
Camera. --- Drusiana e Maccabruno.
MACCABRUNO Orsù, via, risolvete: son vostro, se volete. Ecco la destra in pegno: o l'accettate, o con ragion mi sdegno.
DRUSIANA Non so che dir; non sono quieta ancor nel mio petto, ma...
MACCABRUNO Che vorreste dir?
DRUSIANA La destra accetto.
MACCABRUNO Or sì che pienamente provo contento il cuore: pronubo sia di queste nozze Amore.
DRUSIANA E se Buovo d'Antona morto non fosse ancor?
MACCABRUNO Della sua morte non è poc'anzi il testimon venuto?
DRUSIANA Sì, ma estinto però non l'ho veduto.
MACCABRUNO Orsù, se ancor vi preme la memoria di lui più del cor mio, stanco son di soffrir, vi lascio, addio.
DRUSIANA Deh, non mi abbandonate.
MACCABRUNO Son qui, se mi bramate.
DRUSIANA Ah! superare io voglio l'importuno timore: vostra son io.
MACCABRUNO Siaci propizio Amore. Arda d'Amor la face, che mi consola il cuor.
DRUSIANA Rendimi al sen la pace, caro diletto Amor.
DRUSIANA E MACCABRUNO Tu, se ragione intendi, tu nel mio petto accendi un innocente ardor. Forma, Cupido, il laccio; stringi le mie catene.
DRUSIANA Ah, qual strepito è questo?
MACCABRUNO Oimè! Chi viene? Guardie, guardie, accorrete.
---------------------- ATTO TERZO Scena quinta. ----------------------
Da una parte Buovo, Striglia, Capoccio e Villani armati. Dall'altra le Guardie di Maccabruno, e suddetti.
BUOVO E SEGUACI A terra, a terra: vogliamo guerra: Buovo d'Antona vuol comandar. (le guardie abbassano le armi)
DRUSIANA Buovo è qui? non è morto?
MACCABRUNO Ah, son perduto. Ah, mi niegano aiuto fin le guardie avvilite. Ecco la spada mia, non infierite.
CAPOCCIO Il poltrone ha paura.
DRUSIANA Ah caro Buovo, siete alfin ritornato.
BUOVO Sì, sì, sono arrivato in tempo di vedere di vostra infedeltà l'ultima prova.
DRUSIANA Se vedeste il mio cor.
BUOVO Finger non giova. Conduceteli altrove, che poi si penserà quel che di tutti due far si dovrà.
DRUSIANA Barbaro, crudo fato! (parte accompagnata)
MACCABRUNO Cosa sarà di me? Son disperato. (come sopra)
---------------------- ATTO TERZO Scena sesta. ----------------------
Buovo, Striglia, Capoccio, Villani armati e Guardie.
BUOVO Disarmate le guardie.
CAPOCCIO A voi, canaglia: deponete quell'armi. Ora mi par di essere un Ruggero, un Pipino, un Carlomagno, un Buovo, un Orlandino, dei reali di Francia un paladino.
CAPOCCIO Parmi d'esser diventato un terribile guerrier. Voglio andare in campo armato, e vuò farmi anch'io valer. Colla spada ticche, tocche, collo schioppo biffe, buffe. Se il tamburo sentirò, le trinciere assalirò. Il coraggio voglio aver d'un terribile guerrier. (parte)
---------------------- ATTO TERZO Scena settima. ----------------------
Buovo e Striglia.
BUOVO Caro amico e compagno, andate, e disponete quello che voi credete utile, necessario e doveroso per nostro bene e pel comun riposo.
STRIGLIA Tutto per voi ho fatto, tutto per voi farò. Non v'è nel mondo della vera amicizia un ben maggiore: questo è di tutti il più sincero amore.
STRIGLIA Di donna i pianti son tutti incanti; i loro affetti non son perfetti; ma interessato di donna è il cor. D'amico vero l'amor sincero d'ogn'altro affetto sempre è maggior. (parte)
---------------------- ATTO TERZO Scena ottava. ----------------------
Buovo, poi Menichina.
BUOVO Il ciel sia ringraziato; sono alla fin tornato nel paese natio che per natura è mio.
MENICHINA Con voi me ne congratulo, signor duca illustrissimo.
BUOVO Vi ringrazio, o ragazza.
MENICHINA Eh, non pretendo da voi ringraziamenti.
BUOVO E che vorreste?
MENICHINA A dirla in confidenza, vorrei duchessa diventar anch'io.
BUOVO Ma come? in qual maniera?
MENICHINA Io... voi... Furbetto. Già so che mi capite.
BUOVO In verità, non so che cosa dite.
MENICHINA Non mi fate l'allocco, signor duca garbato, che con tutto il ducato, cospetto d'un filippo, saprò farvi pentir.
BUOVO Così parlate?
MENICHINA Parlo libero e sciolto.
BUOVO Questa franchezza non mi piace molto.
MENICHINA Facciamola finita: sapete già che v'amo, che mio sposo vi bramo.
BUOVO Non sapete qual sia differenza fra noi?
MENICHINA Una femmina io son, un uomo voi.
BUOVO Ma superior di grado.
MENICHINA Ogni disuguaglianza uguaglia Amore.
BUOVO Ci penserò.
MENICHINA Non posso aspettar che pensiate. Voglio che risolviate adesso adesso.
BUOVO Ma perchè tanta fretta?
MENICHINA Perchè mi sento gringola di far il matrimonio. Via, sposatemi presto: io Cleopatra sarò, voi Marc'Antonio.
BUOVO Sì, sì, voglio sposarvi: più resister non posso. Vostro, o cara, son io. MENICHINA Ah, che non v'è maggior piacer del mio. Largo, largo alla duchessa, che passeggi, che cammini con possesso e gravità.
BUOVO Presto, presto, alla duchessa faccia ognun profondi inchini, con rispetto ed umiltà.
MENICHINA Ehi, sentite. Vuò provarmi se saprò li memoriali de' miei sudditi accettar.
BUOVO Fingerò di presentarmi come fossi di quei tali che vi voglion supplicar.
MENICHINA Cominciamo.
BUOVO Son con voi. Una povera ragazza, con tutta sommission, alla sua protezion si raccomanda.
MENICHINA Esponete, vi ascolto.
BUOVO Fuggito dalla gabbia mi è un canarin d'amor, e un ladro traditor me l'ha rubato.
MENICHINA Se non si rende tosto il canarin d'amor, quel ladro traditor resti ingabbiato.
BUOVO Brava da vero!
MENICHINA Bravo di core!
MENICHINA E BUOVO Cosa migliore non si può far. Dunque stiamo in allegria, e in sì dolce compagnia si cominci a giubilar. (partono)
---------------------- ATTO TERZO Scena ultima.(Nona) ----------------------
Sala. --- Drusiana, Maccabruno, Striglia, Cecchina, Capoccio; poi Buovo e Menichina.
MACCABRUNO Cosa sarà di noi, poveri sfortunati?
CAPOCCIO Or sarete da Buovo sentenziati.
BUOVO Ecco la sua sentenza: sia Maccabruno unito a Drusiana marito. Se un tal nodo le dà piacer, l'accetti cortesemente; e se ne ha dispiacenza, faccia dell'error suo la penitenza.
DRUSIANA Ma voi siete tornato...
BUOVO Ma io sono impegnato. Fate voi pur quello che il ciel destina, ch'io sposata ho di già la Menichina. Se alcun non si risente di un tale matrimonio, diami di approvazione un testimonio.
CORO Buovo è signore, Buovo è padrone; quel che dispone tutto può far.
BUOVO Non vuò che Maccabruno con Drusiana perisca. In vita loro gli assegno un marchesato, e nessuno così mi creda ingrato.
CORO Un cor pietoso tutto perdona. Buovo d'Antona s'ha da lodar.
BUOVO Striglia, mio caro amico, da' la mano a Cecchina: tutti il mio cor felicitare inclina.
CORO Viva, si canti: Buovo d'Antona merta corona, merta regnar.
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